2012/06/30

I “sette minuti di terrore” per scendere su Marte

La scommessa incredibile dello sbarco su Marte di Curiosity


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Questo video di JPLNews spiega, con una grafica e un montaggio vivaci ed entusiasmanti, la sfida tecnica straordinaria che sta per compiersi su Marte ai primi di agosto: far atterrare un veicolo esplorativo robotico di grandi dimensioni, Curiosity, calandolo dall'alto di una gru volante sostenuta da razzi. Sì, avete capito bene, e c'è di più.


Ecco la traduzione del video:

Adam Steltzner, ingegnere dell'EDL  Quando la gente lo guarda, sembra una pazzia. È molto naturale. A volte sembra una pazzia anche quando lo guardiamo noi.

[Didascalie  6 configurazioni del veicolo - 76 dispositivi pirotecnici]

È il risultato di un pensiero d'ingegneria ragionata. Ma sembra comunque una pazzia.

[Didascalie  500.000 righe di codice - Zero margine d'errore]

Dalla parte più alta dell'atmosfera fino alla superficie ci mettiamo sette minuti. Ci vogliono circa quattordici minuti perché il segnale dal veicolo spaziale arrivi sulla Terra. Questo vi dà un'idea di quanto sia lontano Marte. Quindi quando ci arriva l'avviso che abbiamo raggiunto la parte più alta dell'atmosfera, il veicolo è già morto o vivo sulla superficie da almeno sette minuti.

[Didascalia  7 minuti]

Tom Rivellini, ingegnere dell'EDL  Il rientro, la discesa e l'atterraggio, noti anche come EDL [da Entry, Descent and Landing, N.d.T.], noi li chiamiamo "i sette minuti di terrore", perché abbiamo letteralmente sette minuti per passare dalla zona più alta dell'atmosfera alla superficie di Marte, passando da 21.000 km/h a zero, in sequenza perfetta, con coreografia perfetta, con tempismo perfetto, e il computer deve fare tutto da solo, senza aiuto da terra. Se anche una sola cosa non funziona in modo perfetto, è game over.

Steltzner  Urtiamo l'atmosfera e generiamo così tanta resistenza aerodinamica che il nostro scudo termico si scalda e diventa incandescente come la superficie del Sole. Milleseicento gradi [non si sa se °C o °F; probabilmente °C, secondo questo articolo].

Miguel San Martin, ingegnere dell'EDL  Durante il rientro, il veicolo non solo rallenta violentemente attraversando l'atmosfera, ma viene manovrato, come un aereo, per poter atterrare in uno spazio molto ristretto e ben delimitato. Questa è una delle sfide più grandi che dobbiamo affrontare, ed è una sfida che non abbiamo mai tentato prima su Marte.

[Didascalia  L'atmosfera di Marte è 100 volte più tenue di quella terrestre]

Rivellini  Marte è in effetti difficile per il rallentamento, perché ha appena abbastanza atmosfera da doverla gestire, altrimenti ti distruggerà il veicolo, ma non ne abbastanza da poter completare il lavoro [di frenata, N.d.T.]. Andiamo ancora a circa 1600 km/h, e così a quel punto usiamo un paracadute.

[Didascalia  paracadute supersonico]

Anita Sengupta, ingegnere dell'EDL  Il paracadute è il più grande paracadute supersonico e il più resistente mai costruito da noi. Deve poter sopportare 30.000 chilogrammi di forza anche se in sé pesa solo circa 45 chili.

Rivellini  Si apre talmente in fretta che genera 9 g, roba da spezzarti il collo.

Steve Lee, ingegnere dell'EDL  A quel punto devi togliere lo scudo termico. È come un grande tappo d'obiettivo, che blocca la nostra visuale del terreno per il radar. Il radar deve rilevare proprio le giuste misurazioni di quota e velocità al momento giusto, altrimenti il resto della sequenza d'atterraggio non funzionerà.

Rivellini  Quest'enorme paracadute che abbiamo ci rallenta soltanto fino a circa 320 km/h, non abbastanza da poter atterrare. Così non abbiamo scelta: dobbiamo tagliarlo via... e poi scendere usando dei razzi.

Una volta accesi quei razzi, se non facciamo qualcosa ci scontrereremo con il paracadute, per cui la prima cosa che facciamo è una manovra di deviazione molto radicale. Voliamo via lateralmente, allontanandoci dal paracadute e riducendo la nostra velocità orizzontale e verticale, facendo in modo che il rover si muova dritto su e giù, in modo che possa guardare la superficie con il suo radar e vedere dove atterreremo. Poi andiamo giù dritti verso il fondo di un cratere, proprio accanto a una montagna alta sei chilometri.

Sengupta  Non possiamo permettere che i razzi si avvicinino troppo al suolo, perché se scendessimo fino al suolo usando i motori genereremmo in pratica un'enorme nube di polvere che si depositerebbe sul rover, ne potrebbe danneggiare i meccanismi e potrebbe danneggiarne gli strumenti. Abbiamo risolto questo problema usando la manovra della gru volante.

Rivellini  A venti metri dal suolo dobbiamo calare il rover sotto di noi su un cavo lungo sei metri e mezzo e poi depositarlo delicatamente sulle sue ruote sulla superficie.

Lee  Quando il rover tocca il suolo, lo stadio di discesa è in rotta di collisione con il rover. Dobbiamo tranciare le briglie immediatamente e far volare lo stadio di discesa fino a una distanza di sicurezza rispetto al rover.

[Didascalie  osare cose potenti - Atterraggio di Curiosity 10:31 PM EDT 5 agosto 2012]

C'è anche una versione più lunga, senza commenti, dell'animazione della missione. Il Press Kit della NASA è qui (PDF). Emily Lakdawalla, della Planetary Society, ha uno spiegone dettagliato che descrive un aspetto poco evidente nel video: Curiosity effettuerà un rientro in volo planato, con manovre a S, per centrare la zona d'atterraggio. Fantastico.

In bocca al lupo, Curiosity!

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Vuoi il futuro? Fattelo. Con Arduino

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Questo TED Talk di Massimo Banzi, coinventore della piattaforma di sviluppo Arduino (hardware e software interamente aperti), è una bella dimostrazione della potenza educativa dell'open source, grazie al quale le idee circolano liberamente, tutti hanno il permesso di copiare da tutti (citando la fonte) e non ci sono i freni e i balzelli del copyright, delle licenze e della burocrazia. L'open source ha già trasformato l'informatica (Google usa Linux; Android usa Linux) e ora si appresta a rivoluzionare la fabbricazione di oggetti fisici.

Questa è infatti la rivoluzione prossima ventura: come cambierà il mondo quando avremo in casa una stampante 3D in grado di fabbricare qualunque oggetto? E prima che lo chiediate: sì, ci sarà ancora la possibilità di fare soldi con l'open source. Gli avvocati usano una base di conoscenza aperta (le leggi) ma non mi pare che muoiano di stenti. Si può fare il pane anche in casa, ma molti preferiscono farselo fare dal panettiere.


Mi chiedo quanti dei nostri politici e governanti siano pronti a capire che il mondo è già cambiato e sta per cambiare radicalmente, e che le leggi attuali hanno urgente bisogno di essere ripensate per non restare ancorate a un'idea ottocentesca della tecnologia.

Ronaldo ha perso l’aereo? No, bufala; ci casca “Repubblica”

Ronaldo non ha perso l'aereo. Repubblica ha (ri)perso la faccia


Repubblica scrive che il calciatore Cristiano Ronaldo, “dopo l'eliminazione dagli Europei ai rigori è stato anche letteralmente lasciato a terra a Donetsk [...] '[...] sono andato a comprarmi una focaccia e quando sono tornato l'aereo era già decollato senza di me' [...] ha dovuto aspettare diverse ore per imbarcarsi su un altro volo [...]”

Bufala: la smentita arriva dai giornali portoghesi e da Abola.pt, che ne attribuiscono l'origine a un blog umoristico che è stato usato come fonte da un'agenzia di stampa.

Hanno abboccato anche Yahoo News, RT (che però ha poi smentito) e molte altre fonti giornalistiche. Yahoo ha anche pubblicato la smentita, elencando gli altri pesci che hanno abboccato in Spagna, Francia, Olanda e altri paesi.

E questi sono coloro che hanno la pretesa di essere depositari dell'informazione. Guardano i blogger dall'alto in basso, ma poi attingono a piene mani (e a scrocco) al loro lavoro, senza neanche verificarlo. Dicono che i blogger sono inaffidabili, però li copiano acriticamente. Complimenti.

Grazie a @MarcoRocchi0 per la segnalazione.

2012/06/29

Il video dei risultati di Euro 2012 è falso

Il video con i risultati anticipati degli europei di calcio? Un falso da dilettanti


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hacker-euro2012-bufala-7
Da Giornalettismo
Ieri pomeriggio mi era stato segnalato via Twitter da @thankstothecat un video che sembrava mostrare un "hacker" che era riuscito a entrare in un server nel quale era misteriosamente già pronta la grafica con i risultati delle semifinali e finali degli europei di calcio.

L'ho guardato, ne ho salvato una copia e non ne ho parlato (a parte un tweet di risposta) per non regalare pubblicità a un fake maldestro. Aveva, quando l'ho visto io, soltanto trentasei visualizzazioni e c'era ancora la possibilità che restasse nell'oblio come si meritava.

Il video, però, è diventato popolare grazie al passaparola degli utenti e agli articoli del Fatto Quotidiano (non convinto della falsità del video), Fantagazzetta (possibilista) e Giornalettismo (sicuro della falsità).

Oversecurity ha pubblicato un'analisi tecnica dettagliata del perché si tratta di un falso: come avevo tweetato, il file hosts che si vede per un istante nel video (ora reso privato) sbugiarda tutta la messinscena, e Oversecurity ha notato anche altri dettagli tecnici. Aggiungo solo che c'è nel video anche un particolare che potrebbe facilitare notevolmente l'identificazione del suo realizzatore (a 3:48).

Il fatto che nel video sia stato indicato correttamente il risultato di Italia-Germania prima che si svolgesse la partita è semplicemente una dimostrazione del Principio dello Scoiattolo Cieco: ogni tanto, per forza di cose, qualche profezia, a furia di farne, ci azzecca. A proposito: il video "prevede" un 4 a 3 per la Spagna in finale.

Aggiornamento (23:50): l'autore ha ammesso in un nuovo video che si tratta di un fake.

2012/06/28

Tempesta solare fa ribollire l’atmosfera. Non la nostra, per fortuna

Prima osservazione di cambiamenti atmosferici in un pianeta extrasolare


This artist's rendering illustrates the evaporation of HD 189733b's atmosphere in response to a powerful eruption from its host star.
Credit: NASA.
Fantastico. Fino al 1988 non avevamo alcuna conferma dell'esistenza di pianeti al di fuori del nostro Sistema Solare, e neanche trent'anni più tardi ne abbiamo già contati quasi 800. Adesso stiamo cominciando ad analizzarne le atmosfere e osservarne anche i cambiamenti.

La NASA ha pubblicato oggi la notizia che per la prima volta è stato osservato, appunto, un cambiamento nell'atmosfera di un pianeta extrasolare. E che cambiamento: un'improvvisa evaporazione di idrogeno al ritmo di almeno 1000 tonnellate al secondo, che ha dato al pianeta HD189733b, a 63 anni luce dalla Terra, una vera e propria coda simile a quella di una cometa.

HD189733b, uno dei tanti esopianeti disperatamente bisognosi di un nome un po' meno impronunciabile e che pertanto battezzo d'imperio Hadunotto, è un gigante gassoso, grande poco più di Giove, che orbita vicinissimo alla propria stella, leggermente più piccola del nostro Sole. “Vicinissimo” non è un'iperbole: Hadunotto si trova a circa 5 milioni di chilometri dalla propria stella, ossia circa dodici volte più vicino di Mercurio al nostro Sole. Un anno di Hadunotto dura poco più di due giorni.

Questa vicinanza gli costa cara: quando la sua stella ha un'eruzione, come è successo in questo caso, Hadunotto la prende in pieno. S'è beccato un'ondata di raggi X talmente violenta che ha riscaldato la sua atmosfera, che già normalmente sta a circa 1000 °C, abbastanza da farla sfuggire in parte. Mille tonnellate al secondo sono trascurabili per un gigante gassoso, per cui non c'è rischio che Hadunotto rimanga a corto d'atmosfera, ma quello che trovo fantastico in questa notizia è che siamo stati capaci di osservare quest'evento, grazie all'esistenza dei telescopi spaziali Hubble e Swift.

Sono passati poco più di cent'anni dal primo volo dei fratelli Wright e già guardiamo le atmosfere di pianeti appartenenti ad altre stelle. Mica male, per delle scimmie sveglie.

Se volete saperne di più e vedere dei video esplicativi, trovate tutto nell''apposito articolo su Nasa.gov e su Bad Astronomy.




Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “bobshoes1” e “ebaysto*”.

Petizione per salvare l’istituto nazionale di ricerca alimentare INRAN

Rischia di chiudere l'istituto di ricerca italiano che ha promosso la dieta mediterranea


Ci sono già 3100 adesioni, molte di nomi ben noti per la difesa dei cittadini, alla petizione pubblicata su Il Fatto Alimentare per mantenere in vita l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), che rischia di essere soppresso o accorpato.

Secondo l'articolo del Fatto Alimentare, “Il programma prevede una riduzione ulteriore dei fondi che porterebbero all’esaurimento di quel poco di ricerca indipendente nel campo alimentare che si fa in Italia... La ricerca nell’ambito della nutrizione deve continuare a essere pubblica, e non può rispondere a logiche produttive o a interessi di parte. Pensare di risparmiare chiudendo l’Istituto, oltre che eticamente inaccettabile, è un’operazione fallimentare, perché porterebbe all’aumento della spesa sanitaria nel medio termine.”

Mi sembra una chiusura ridicola in un paese come l'Italia, che ha fatto del buon mangiare e del ben mangiare un punto d'orgoglio e di successo internazionale oltre che di salute, per cui segnalo l'esistenza di quest'iniziativa (che mi è stata segnalata da un lettore, pgc) per invitare il ministro dell'agricoltura italiano a riconsiderare l'ipotesi di smantellare l'INRAN.

Non sono mai stato particolarmente favorevole alla raccolta di “firme” o adesioni via Internet, ma penso che valga la pena di approfittare della petizione corrente per scoprire cos'è l'INRAN, cosa fa a tutela dei cittadini e cosa può comportare la sua scomparsa; soprattutto in tempi nei quali impazzano bufale alimentari di ogni genere, serve un'autorità indipendente, per non finire nelle mani degli uffici marketing e dei pallonari di turno. Sapevate, per esempio, che l'INRAN pubblica delle linee guida per una sana alimentazione italiana liberamente scaricabili? Sapevate che il professor Carlo Cannella, quello di Superquark, era stato presidente dell'INRAN? Io no.

Pubblico queste righe anche per creare uno spazio di discussione sull'argomento. Intanto ho sottoscritto l'appello. Informatevi e valutate se è il caso che lo facciate anche voi.

Cinque anni fa, Steve Ballmer rideva dell’iPhone

“Noi vendiamo milioni e milioni e milioni di telefoni, Apple ne vende zero”


Steve Ballmer commentava così l'annuncio dell'iPhone nel 2007:


“Cinquecento dollari? Sovvenzionato da un contratto? Ho detto che è il telefono più costoso del mondo e non è interessante per i clienti business perché non ha una tastiera, che non ne fa una macchina valida per l'e-mail. Potrebbe vendere bene oppure no, cioè, noi abbiamo la nostra strategia, abbiamo oggi sul mercato degli ottimi dispositivi Windows Mobile. Puoi avere un telefono Motorola Q adesso per 99 dollari, è una macchina molto capace, gestisce musica, gestisce Internet, gestisce l'e-mail, gestisce la messaggistica istantanea. Per cui lo guardo e dico, beh, mi piace la nostra strategia. Mi piace molto. [...] In questo momento stiamo vendendo milioni e milioni e milioni di telefoni l'anno. Apple sta vendendo zero telefoni l'anno. Fra sei mesi avranno il telefono di gran lunga più costoso di sempre sul mercato e vedremo, come si dice? Vedremo come va la concorrenza [...].”

In originale: “Five hundred dollars? Fully subsidized with a plan? I said that is the most expensive phone in the world and it doesn't appeal to business customers because it doesn't have a keyboard, which makes it not a very good email machine. Now it may sell very well or not, you know, we have our strategy, we've got great Windows Mobile devices in the market today. You can get a Motorola Q phone now for 99 dollars, it's a very capable machine, it'll do music, it'll do Internet, it'll do email, it'll do instant messaging. So I kind of look at that and I say, well, I like our strategy. I like it a lot. [...] Right now we're selling millions and millions and millions of phones a year, Apple is selling zero phones a year. In six months, they'll have the most expensive phone by far ever in the marketplace and let's see, what's the expression? Let's see how the competition goes [...]."

Sappiamo com'è andata.

No, ieri non era il giorno futuro di “Ritorno al Futuro”

Burla sulla data di Ritorno al Futuro


Back to the Future FakeIeri molti hanno ricevuto e inoltrato l'immagine qui accanto, presa dal display della DeLorean di Ritorno al Futuro, che indicava come data di destinazione del viaggio nel tempo il 27 giugno 2012. Ma è un fake, e non è neanche il primo.

La data che si vede nella trilogia è infatti il 21 ottobre 2015 (video) e un fotoritocco analogo era già stato diffuso con riferimento al 5 luglio 2010 e al 6 luglio dello stesso anno.

2012/06/27

XKCD e l’obiezione di fondo ai cospirazionismi

Complottismi lunatici



– Ha! Neil DeGrasse Tyson ha una risposta bellissima per la gente che dubita che gli astronauti siano andati sulla Luna.
– Davvero?
– “In cima a 3000 tonnellate di propellente per missili, dove altro pensi che andassero?”
– Carina. Ma tralascia un'argomentazione ancora più semplice.
– Che sarebbe?
– Se la NASA fosse disposta a falsificare dei grandi risultati, a questo punto ne avrebbe raggiunto un altro.
Ahia.
– ... Troppo crudele?
– Bruciante quanto un rientro dall'orbita.

La traduzione dell''ultima battuta non è letterale perché il gioco di parole è intraducibile: letteralmente sarebbe “Quell'accensione è stata così brusca che penso che ti abbia fatto scendere dall'orbita” e il gioco di parole si basa sul doppio significato di “burn”, che vale sia “accensione di motori a razzo” sia “ferita, offesa bruciante”.

Battuta nell'onmouseover: “OK, Spirit e Opportunity sono abbastanza eccezionali. E Kepler. E New Horizons, Cassini, Spirit e Opportunity, Curiosity, TiME e Project M. Ma siamo seri, se la Terra fosse una palla da basket, in quarant'anni nessun essere umano si è allontanato di più di un centimetro dalla sua superficie.”

Come al solito, XKCD centra in pieno il tema, evidenziando non solo l'assurdità del complottismo intorno allo sbarco sulla Luna, ma l'incoerenza di fondo delle grandi tesi di complotto in generale. Se esistono davvero organizzazioni fantasticamente omertose che gestiscono a comando i grandi eventi del mondo, perché non ne approfittano più spesso? Per esempio, se le “scie chimiche” servono per il controllo del clima e la regina Elisabetta fa parte del Gruppo Bilderberg che controlla il mondo, perché durante i recenti festeggiamenti è diluviato? Sarebbe bastata una spruzzatina degli aerei segreti per garantire cieli limpidi e un trionfo di propaganda invece dell'infradiciata che abbiamo visto.

Quest'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. XKCD è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale. Un altro copyright è possibile.

2012/06/26

Disinformatico radio, podcast del 2012/06/22

Pronto il podcast del Disinformatico


È disponibile temporaneamente sul sito della Rete Tre della RSI il podcast della scorsa puntata del Disinformatico radiofonico. Ecco i temi e i rispettivi articoli di supporto:

2012/06/24

“Mistero” e lo Gnomo Armato di Ascia

Ma sul serio a Mistero hanno trasmesso lo Gnomo Armato di Ascia?


Sarà il rimbambimento senile, saranno i postumi delle libagioni e dell'allegria della Cena dei Disinformatici di ieri, ma sento che mi sfugge qualcosa in questa storia. È davvero possibile che Mistero abbia trasmesso, con intento serio, questo video? Se sì, quando?


Cosa sono questi altri video che ne parlano? E questa compilation? E soprattutto, perché lo Gnomo Armato di Ascia ha una pagina Facebook e anche un account Twitter? Mi sto perdendo la genesi di un meme? Gli autori di Mistero si sono fumati l'impossibile? Qualcuno mi può spiegare?

2012/06/20

Il tablet di Microsoft va in crash durante una demo

Aprile 1998: Chris Capossela, sotto l'occhio vigile del proprio capo, Bill Gates, presenta al pubblico la nuova versione di Windows, denominata Windows 98. Durante la presentazione (tenuta al COMDEX), Windows 98 va in crash, sullo schermo gigante della sala compare il mitico Schermo Blu della Morte, fra le incontenibili risate della platea. Gates salva la situazione con una battuta: “È per questo che non lo stiamo ancora distribuendo?”


Capossela: Let's plug it in... It's gonna say 'Hey, I see you've plugged in a new device', and it's gonna load in the appropriate drivers. You'll notice that this scanner, Bill, WHOA [incomprensibile] [risate del pubblico] Moving right along...
Gates: That must be.... That must be why we're not shipping Windows 98 then.
Capossela: Absolutely. Absolutely.

Giugno 2012: Microsoft annuncia Surface, il suo tablet, fatto su misura per il suo nuovo sistema operativo, Windows 8. Durante la presentazione alla stampa, il tablet crasha. Stavolta non c'è Bill Gates a sdrammatizzare. Epico.


Per carità, anche gli iPad crashano, ma almeno hanno il buon gusto di non farlo durante la demo, e se Microsoft vuole presentate Surface come un “iPad killer” o come un'alternativa ai netbook o ultrabook, questo non è il tipo di prestazione che può ispirare l'utente ad aprire il portafogli.

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “magdasalv*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Antibufala: Barilla diventa americana, micotossine nella sua pasta?

L'articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “renato_mau*”. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale: ringrazio Crusaderky, Giulio.Fornasar e Stefano.Ferr* per le informazioni reperite. Ultimo aggiornamento: 2012/12/18.

Questo appello a proposito della Barilla circola, in numerose varianti, almeno da metà febbraio (Facebook, 18/2/2012):

CI RISIAMO.....
Ciao!
BARILLA non è più italiana ma americana e usa grano con tassi di micotossine altissimo (ammuffito),derivante da lunghi stoccaggi al prezzo più basso possibile.
l'UE nel 2006 ha alzato con un colpo di mano i livelli accettati di micotossine presenti nel grano duro, di modo che tanti paesi potranno produrre grano duro in climi non adatti badando solo alla quantità, distruggendo i contadini del sud Italia il cui grano non contiene
micotossine e portando al fallimento le industrie sementiere mediterranee.

Per esportare pasta in USA - Canada il grano deve avere un tasso di micotossine di circa la metà di quello che la UE accetta per le importazioni di grano duro dagli stessi paesi, così succede che:
- I prezzi internazionali del grano duro crollano.
- i commercianti italiani e i monopolisti internazionali acquistano al prezzo più basso possibile da contadini che hanno bisogno di soldi per pagare i debiti, per poi speculare quando tutto il grano è nei loro magazzini (ammuffito)
- gli stessi commercianti esportano il grano migliore italiano all'estero lucrandoci sul prezzo e importano grano ammuffito e radioattivo dall'estero per avvelenare il pane e la pasta venduti in Italia.

Boicottare la Barilla è cosa saggia perchè dobbiamo comprare solo pasta da grano duro coltivato in Italia e Biologico, senza micotossine, né pesticidi né OGM.
E' presente con i seguenti marchi:
Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Marie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello, Panem.

FAI GIRARE

PS: E' MEGLIO PER LA SALUTE CONSUMARE PASTA INTEGRALE BIOLOGICA!!!!
.......................
LA VOSTRA SALUTE VE NE SARA' GRATA....

Questa è un'altra variante molto diffusa (Nocensura.com, 25 aprile 2012):

Parte dalla rete la protesta contro l’Impresa di prodotti alimentari più famosa d’Italia: la Barilla.
L’azienda, non più italiana ma americana, usa grano con tassi di micotossine altissimo, e quindi ammuffito, derivante da lunghi stoccaggi, al prezzo più basso possibile.
Ma perché accade ciò?
La storia risale al 2006 quando l’Unione Europea decise di alzare i livelli di micotossine presenti nel grano duro in modo che anche gli altri paesi, con climi più sfavorevoli, potessero produrlo. Una decisione basata su fini puramente commerciali. Oltre ad impoverire la qualità dei prodotti, infatti, la manovra rappresentò un duro colpo per i contadini del Sud Italia. Quest’ultimi, il cui grano non conteneva micotossine poiché lavorato naturalmente, furono meccanicamente esclusi dal mercato europeo.
Il discorso però era, ed è, diverso per i paesi d’oltreoceano. Per l’esportazione del prodotto in Usa e in Canada i parametri cambiano. In questo caso il grano deve avere un tasso di micotossine pari alla metà di quello accettato dalla UE per le importazioni.

In questo modo è successo che:
I prezzi internazionali del grano duro di riflesso sono crollati, circostanza favorevole per i commercianti italiani ed i monopolisti internazionali che hanno potuto acquistare il grano al prezzo più basso possibile dai contadini meridionali, messi alle strette dalle direttive europee. Questi stessi imprenditori hanno esportato poi il grano italiano migliore all’estero, lucrando sul prezzo, per poi portare da noi prodotti realizzati con il grano ammuffito, accumulatosi nei depositi, e radioattivo.
Alla luce di ciò il web, attraverso i social network, sta diffondendo il messaggio per boicottare la Barilla, principale azienda responsabile di questo disastro alimentare, incentivando gli utenti ad acquistare solo prodotti graminacei coltivati nello stivale e di agricoltura biologica.
Operazione non semplice visto che la Barilla è presente nel mondo con i marchi con il più alto valore commerciale: Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Marie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello, Panem.
La protesta sta raccogliendo consensi e già esistono liste di discussione dove è possibile trovare un’ alternativa di prodotti, completamente realizzati in Italia e non OGM, da poter sostituire al colosso americano.

A volte l'appello circola con la garanzia apparente di una "Dott.ssa Giuliana Icardi - Universita' del Piemonte Orientale", i cui dati personali spesso includono l'indirizzo postale e di mail e il numero di telefono e di fax.

L'appello contiene una lunga serie di asserzioni, nessuna delle quali è supportata da uno straccio di fonte. Già questo, in partenza, dovrebbe spingere l'internauta prudente e razionale a non disseminare notizie non documentate e che non offrano fonti;  anche i soliti ingredienti dell'antiamericanismo, della multinazionale senza scrupoli, dell'avvelenamento pianificato della popolazione, dei controlli sanitari inesistenti e della soluzione facile e ambientalisterica al grande problema di turno dovrebbero insospettire. Ma sono proprio questi gli elementi che fanno presa sulle emozioni e inducono molti utenti a copiaincollare su Facebook e inoltrare a tutti via mail questo genere di appello.

Riemergo ora da un lungo periodo nel quale non ho potuto dedicarmi pubblicamente a indagini antibufala corpose e vorrei quindi riprendere creando questo articolo come punto di raccolta di informazioni e discussioni, da espandere e aggiornare man mano che emergono nuovi dati. Se sapete di più di questa storia, scrivetemi o segnalate fonti e dettagli nei commenti; nel frattempo faccio il punto di quello che ho trovato finora.

C'è una risposta di Barilla che dichiara che “Barilla non utilizza materie prime geneticamente modificate e i livelli di micotossine o contaminanti sono sempre ampiamente al di sotto dei limiti fissati dalle normative sulla Sicurezza Alimentare [...] poiché Barilla è il maggiore produttore di pasta al mondo e il più grande utilizzatore di semola di grano duro (oltre 1,400,000 tonnellate trasformate all’anno), la produzione nazionale non sarebbe sufficiente per coprire il fabbisogno [...] Barilla utilizza semole che provengono per oltre il 70% da grani italiani. Sono circa 30.000 gli agricoltori che coltivano grano per Barilla in Italia. Per il restante 30% ci approvvigioniamo principalmente dal Nord America”.

C'è Ilfattoalimentare.it, che liquida l'appello come una bufala “avvincente, ma priva di fondamento”. Tuttavia le fonti linkate sono nel frattempo scomparse o vaghe.

Durodisicilia ospita una discussione fra coltivatori piuttosto illuminante che smentisce gran parte di quanto affermato nell'appello.


Le asserzioni dell'appello


1. “BARILLA non è più italiana ma americana”
Questa è una bufala oltre ogni ragionevole dubbio. Chi ha partorito e diffuso l'appello non ha nemmeno dato un'occhiata alla storia della Barilla sul sito dell'azienda o su Wikipedia. La Barilla fu acquistata dall'americana Grace alla fine del 1970, ma Pietro Barilla la riacquistò nel 1979.

2. “usa grano con tassi di micotossine altissimo (ammuffito)”
Non viene fornita nessuna prova.

3. “L'UE nel 2006 ha alzato con un colpo di mano i livelli accettati di micotossine presenti nel grano duro”
Non viene fornita nessuna fonte. Sergio Lup* ha trovato documenti che a suo parere sono la normativa europea corrente sulle micotossine, datata 2006, e quella precedente. Cinzia Cip* mi segnala di aver “trovato quanto detto dalla direttiva europea del 2006 (che è stata seguita da altre normative come è giusto che sia)” (link alla direttiva) e delle informazioni sulla direttiva italiana presso Ermesagricoltura.it.

4. “I prezzi internazionali del grano duro crollano”
Le fonti già citate indicano che invece i prezzi sono saliti, ma sarebbe opportuno avere qualche dato in più. Sergio Lup* segnala che l'andamento dei prezzi del grano duro degli ultimi 13 mesi è su ISMEA e che c'è un articolo del Sole 24 Ore sulla situazione dei prezzi nel 2007; ha inoltre trovato, in una tesi per un dottorato, “una serie di grafici (con relative citazioni di fonti) che sembrano confermare che dal 2006 il trend dei prezzi è in salita (con un picco mostruoso nel 2007 se non erro), conferma presente anche [in] uno studio (un po' datato) della camera di commercio di Matera che contiene anche un'analisi del mercato internazionale (par. 2.5)” (link)... Un po' di grafici anche qua.”

5. “gli stessi commercianti esportano il grano migliore italiano all'estero lucrandoci sul prezzo e importano grano ammuffito e radioattivo dall'estero per avvelenare il pane e la pasta venduti in Italia”
Non viene fornita alcuna prova a supporto dell'asserito ammuffimento e della radioattività. La presunta radioattività, in particolare, sarebbe facile da verificare anche nel prodotto finito.

6. “Barilla è presente anche con i seguenti marchi: Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Marie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello, Panem”
Il marchio Le Tre Marie risulta ceduto al gruppo Sammontana nel 2008 (Corriere.it 10/6/2008). Secondo un messaggio di Luca Virginio, Direttore Comunicazione e Relazioni esterne di Barilla, pubblicato su Osasapere.it, “i marchi Motta e le Spighe non sono mai appartenuti a Barilla, mentre il marchio Panem è stato ceduto nel 2003 e Tre Marie nel 2008”.

Delle sei asserzioni principali dell'appello, due risultano fasulle. Non è un buon inizio.

Ho contattato la dottoressa Icardi per avere chiarimenti. Mi ha risposto che “e' sicuramente una bufala; ho ricevuto questa mail da una collega di Torino e pensando fosse di lavoro l'ho tranquillamente aperta, ma evidentemente conteneva un virus che si e' appropriato delle mie credenziali e ne sta facendo un uso improprio; io e la mia amministrazione stiamo valutando di informare la polizia postale.”


Aggiornamento: la smentita di Barilla e Icardi


A dicembre 2012 ho ricevuto dall'agenzia di PR di Barilla la segnalazione di una presa di posizione formale di Barilla e della dottoressa Icardi sulla vicenda. Tutti i dettagli sono in questo articolo.

2012/06/19

Disinformatico radio, un po’ di podcast arretrati

Qualche podcast del Disinformatico


Come vola il tempo! Fra una conferenza e l'altra ho accumulato una piccola coda di podcast da segnalare. Sono infatti disponibili temporaneamente sul sito della Rete Tre della RSI i podcast delle scorse puntate del Disinformatico radiofonico. Ecco le rispettive date, i link per scaricare i podcast e gli articoli di supporto.

2012/06/15


Podcast

Antibufala: uccellini e gomme da masticare

Twitter espande le notizie e le "digerisce"

Apple non si vanta più di essere immune ai virus per PC

Arrivano i nuovi TLD. Bene, ma cosa sono i TLD?


2012/06/08


Podcast

Facebook vorrebbe aprirsi agli under 13

Il malware Flame impone aggiornamento urgente di Windows

Arriva IPv6, la Rete "cambia numero"

Falso messaggio SUISA blocca i PC

LinkedIn, oltre sei milioni di password trafugate

Password violate anche per e-Harmony e Last.fm


2012/06/01


Podcast

In questa puntata ho parlato di Flame (il presunto super-virus militare), del Museo dei Suoni in Via d'Estinzione, di Windows 8 in anteprima (scaricabile qui) e dei calcoli che spiegano perché Youtube non può prefiltrare tutti i video prima di pubblicarli. Infine ho segnalato, nell'articolo Ho scritto t'amo con le stelle, un sito che permette di comporre scritte usando foto autentiche di galassie.


2012/05/25


Podcast

“Hacker” acciuffato grazie a una scollatura (e ai dati EXIF)

Microsoft lancia So.cl, un “social network di ricerca”

Anche Wikileaks diventa social? Non proprio

I ladri ci rubano le emozioni tramite Webcam

Codici di verifica degli account, teneteli stretti

2012/06/13

Venerdì a Locarno c'è Bruno Bertotti, allievo di Schrödinger, per parlare della storia dell'Universo

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2012/06/19.

La Società Astronomica Ticinese e la Biblioteca Cantonale di Locarno hanno organizzato una conferenza di Bruno Bertotti, intitolata “La storia dell'Universo", per questo venerdì alle 20:30 presso la sala conferenze di Palazzo Morettini della Biblioteca Cantonale di Locarno.

Dal sito della SAT cito:

Come si evolve l'universo in espansione, a partire dal Big Bang iniziale?
Come sono emerse le strutture ordinate che osserviamo nel presente?
Che cos’è il tempo nella moderna cosmologia?

Bruno Bertotti, già professore di astrofisica presso l'Università di Pavia, è stato uno degli ultimi allievi di Erwin Schrödinger. Durante la sua lunga carriera ha dato importanti contributi alla fisica della gravitazione; in particolare, ha scoperto una soluzione esatta delle equazioni di Einstein della relatività generale e, nell’ambito della missione spaziale Cassini, è stato responsabile di un'accuratissima misura della deflessione della luce da parte del Sole. Ha ricevuto la medaglia d'oro per la scienza e la cultura del Ministero italiano per l’Università e la ricerca.

La materia sarà presentata in maniera semplice e diretta, con illustrazioni e animazioni computerizzate, privilegiando gli aspetti concettuali. Il materiale (in Powerpoint e Java) della conferenza sarà disponibile in un sito web, insieme a parecchi approfondimenti.

Io ci sarò. Se vi interessa, siateci anche voi :-)


Post eventum


La sala era strapiena (qui accanto vedete una foto che ho tweetato in diretta), con buona pace di chi dice che la scienza non interessa a nessuno, e la conferenza è stata illuminante: finalmente persino a me sono entrati in zucca alcuni concetti di cosmologia che mi avevano eluso per anni.

Anche il pubblico ha gradito molto, con numerose domande durante le pause nelle quali era suddivisa, secondo un elegante percorso logico, la relazione del professor Bertotti.

Sto convertendo e caricando adesso i video su Vimeo; ve ne segnalerò le coordinate quando avrò finito. Intanto potete scaricare qui la versione inglese della presentazione; allo stesso indirizzo verrà presto caricata la versione italiana. Tutto il materiale è rilasciato con licenza Creative Commons.


Aggiornamento 2012/06/19


Ho convertito e caricato i video: sono qui sotto. Buona visione.

Introduzione


Prima parte: L'universo in espansione


Seconda parte: La palla di fuoco si espande e si raffredda


Terza parte: Il tempo cosmologico


Quarta parte: Emergono struttura e ordine


Quinta parte: domande conclusive

2012/06/10

“Moonscape” in anteprima

Tutto Moonscape in anteprima di lavorazione


Ho pubblicato su Vimeo una versione preliminare degli otto capitoli che compongono il mio documentario libero e gratuito Moonscape, che presenta senza tagli il primo sbarco sulla Luna. C'è ancora molto lavoro da fare (manca la voce narrante, mancano le animazioni e alcuni spezzoni sono in qualità provvisoria), ma la sottotitolazione inglese è completa e si comincia a intravedere la struttura e il materiale sul quale costruire il resto del lavoro. Se vi interessa l'argomento, date un'occhiata qui.

2012/06/09

Ci vediamo stasera a Varese?

Titanic e complotti lunari stasera a Varese


Questa sera dalle 20.30 sarò al Castello di Masnago, in Via Cola di Rienzo, 42 a Varese, insieme a Massimo Polidoro, per il “Weekend in giallo”, che dedica una serata al giallo nella storia.

Massimo racconterà gli enigmi legati al naufragio del Titanic e io parlerò di complotti lunari, giocando con le tecniche che consentono di imbastire un mistero, così care a tanti complottisti, per poi smontarlo e rivelare informazioni ancora più intriganti. Il programma della manifestazione è descritto qui su VareseReport.it e nella pagina Facebook dell'evento; tutti gli eventi sono a ingresso libero. Porterò con me un po' di copie dellla nuova edizione del mio libro “Luna?” e qualche DVD dell'anteprima del documentario Moonscape.

A stasera!

2012/06/06

Venere spettacolare in transito

Ultimo aggiornamento: 2019/03/31.

Il transito di Venere davanti al Sole sta terminando mentre scrivo queste righe, alle cinque e mezza del mattino (ora italiana). I dettagli scientifici, già disponibili altrove, di quest'evento che si ripeterà soltanto nel 2117 cedono per un momento il passo alla bellezza delle immagini da tutto il mondo pubblicate in tempo reale e diffuse anche in streaming grazie a Internet. Segnalo inoltre due splendide collezioni su Flickr: NASA Venus Transit Observing Challenge e Transit of Venus 2012.

Importante: non guardate il Sole a occhio nudo, con filtri improvvisati, occhiali da sole o peggio ancora con binocoli o telescopi non filtrati. Potete danneggiare irreparabilmente la vostra vista.

Fonte: SDO.

Fonte: SDO.

SDO's Ultra-high Definition View of 2012 Venus Transit - 171 Angstrom
Fonte: SDO. L'originale è a 4096x4096.

L'arco di Venere, un fenomeno scoperto solo nel 2004, durante l'ultimo transito, quando l'astrofilo André Rondi scattò queste immagini.

E per finire...




Nota (2019/03/31): il sito Lanottedivenere.it, che nel 2012 era gestito dall’Osservatorio Astronomico di Padova, ora appartiene a un servizio d’incontri. La versione che linko è quella archiviata su Archive.org. Ringrazio joho per la segnalazione.

2012/06/05

LCCNC: Obama canta “Call Me Maybe”

Montaggio geniale: Barack Obama canta "Call Me Maybe"


Stamattina ho testato Posterous come possibile piattaforma di microblogging dove pubblicare mini-chicche e altre cose che non ho tempo di pubblicare estesamente su questo blog "ufficiale". Posterous poteva diventare una versione autonoma della rubrica Le cose che non colsi. L'esperimento è fallito (qui ne trovate i miseri resti) perché l'editor funziona malissimo, l'interfaccia ha ritardi di sincronizzazione inaccettabili e l'app per Android non carica le foto.

Da questo test recupero il post di prova che avevo scritto. Eccolo qua.


Non oso immaginare quanto tempo ci voglia per trovare tutti gli spezzoni delle parole giuste e poi sincronizzare e montare un video del genere. Complimenti al diciannovenne Fadi Saleh, autore del montaggio, secondo Gawker.

Questo è il video originale della canzone-tormentone di Carly Rae Jepsen:

2012/06/04

Se portassi a Lugano John Billingsley (il dottor Phlox di “Star Trek”) e Bonita Friedericy (“Chuck”), chi verrebbe? [UPD 2012/08/10]

Per una serie di circostanze che non sto a raccontarvi, ho la possibilità di portare del tutto informalmente John Billingsley (il dottor Phlox di Star Trek: Enterprise, e ospite di Stargate e molte altre serie TV) e la gentile consorte Bonita Friedericy (il generale Beckman di Chuck) a Lugano per una Cena dei Disinformatici un po' speciale il 19 settembre alle 20:30.

Cena, foto con l'attore e autografo costerebbero circa 80 franchi (circa 67 euro): più siamo e meno spendiamo, ma c'è un tetto massimo di 60 persone. Io tradurrò per Billingsley, che è matto come un cavallo, e sua moglie gli dà corda con altrettanta allegria, come potete vedere in queste foto del suo passaggio da Ultimo Avamposto a Bologna nel 2009.

Se vi interessa, senza impegno, scrivetemi una mail (al solito topone@pobox.com) con “PHLOX” come oggetto. Per ora si tratta solo di fare una conta degli eventuali interessati: se per caso non ce ne sono, non se ne fa nulla e amici come prima. Vi racconterò i dettagli organizzativi e raccoglierò le iscrizioni formali in seguito. Fatemi sapere qualcosa entro il 5 giugno. Grazie!


Attenzione: mi è stato segnalato nei commenti che qualcuno sta raccogliendo prenotazioni spacciandosi per organizzatore dell'evento. Non scrivete a questa gente, che non è coinvolta nell'organizzazione dell'evento a nessun titolo. Non date soldi e non fate prenotazioni con nessuno al di fuori delle persone indicate in questo blog. Prudenza!


2012/06/27 - Sono aperte le iscrizioni


È stato raggiunto il numero minimo necessario di persone interessate, per cui apro formalmente le iscrizioni vere e proprie. Il raduno è organizzato in via del tutto amatoriale (vogliamo solo raccogliere abbastanza fondi da poter pagare biglietto, albergo e cena a John e Bonita), quindi non abbiate troppe pretese: puntiamo solo a trascorrere una bella serata divertendoci e chiudendo in pareggio, non a farne una fonte di stress e guadagno. Ecco i dettagli.

Prezzo: 80 CHF / 69 EUR, da versare sul conto PayPal di Elena Albertini (organizzatrice) e pagabili anche con le principali carte di credito.

Luogo: Lugano. Il ristorante verrà comunicato ai partecipanti via mail, è vicinissimo a un parcheggio multipiano ed è facilmente accessibile anche senza passare per le autostrade svizzere.

Data e ora: 19 settembre 2012 (mercoledì) alle 20:30. Siate puntuali e se possibile arrivate prima, così potrete fare due chiacchiere personali con gli ospiti.

Numero massimo di partecipanti: 60.

Il prezzo comprende: cena a menu fisso (menu vegetariano disponibile su richiesta), bevande escluse, e una foto autografata sul momento da uno dei due ospiti a scelta (con eventuale breve dedica); ulteriori autografi costano 20 EUR / 25 CHF. Le foto con gli ospiti sono gratuite (basta che le facciate con la vostra fotocamera e che non esageriate).

Svolgimento: in corso di definizione. Di certo ceneremo tutti insieme con John e Bonita e i due avranno tante storie da raccontare, ma i due sono imprevedibili (l'ultima volta tiravano cioccolatini al pubblico), per cui tutto può succedere. Sarà fornita la traduzione da e verso l'inglese (me ne occupo io).

Chiusura prenotazioni: 9 settembre 2012.

Trasferibilità: le prenotazioni sono nominative ma trasferibili su semplice comunicazione via mail.

Cancellazioni: se l'ospite non può presentarsi per cause di forza maggiore, la cena potrà essere annullata fino all'ultimo momento e in tal caso vi verrà restituita integralmente la quota versata.
Se invece siete voi ad annullare, fino al 20 agosto vi verrà restituita la quota versata meno 5 euro / 8 franchi per le commissioni PayPal e l'amministrazione; se annullate dopo il 20 agosto la quota versata non sarà più restituita.

Informazioni: Elena Albertini (albertini.el chiocciola gmail.com).



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